L’Ente Bilaterale E.Bi.Conf. ed il Welfare Aziendale: “Maggiori diritti ai lavoratori”.
Lo scorso venerdì 7 luglio l’organizzazione sindacale Confintesa ha ospitato il convegno dell’Ente Bilaterale E.Bi.Conf.: “Bilateralità come Assistenza ai Lavoratori ed alle Aziende”. Nella sede al Corso Vittorio Emanuele II, 326 in Roma, l’attenzione è stata posta ai nuovi approcci al lavoro che stanno rimodellando il mondo aziendale ed influenzando la vita di milioni di lavoratori. Un rapido cambiamento che crea grandi opportunità per le imprese per cercare di assottigliare il cuneo fiscale e concedere ai dipendenti un più sereno e vantaggioso welfare.
Ad introdurre il convegno il Segretario di Confintesa Nazionale, Dott. Francesco Prudenzano, padrone di casa che, dopo il rituale saluto ai presenti, entra subito nel cuore dell’argomento: “l’unico modo di superare la crisi, che ancora stagna in Italia secondo gli indicatori macroeconomici, è quello di recuperare un valore sinergico tra il concetto di Capitale e quello del Lavoro; solo unendo le forze sarà possibile creare ricchezza e, dunque, aumentare le condizioni di benessere nella società. Datore di lavoro e dipendenti oggi, data la natura medio-piccola delle realtà industriali italiane, sono accomunati dagli stessi bisogni e la realtà ci dice che è arrivato il momento di superare le vecchie divisioni storico-culturali tra Capitale e Lavoro per vedere con altri occhi la compartecipazione alla vita aziendale. Noi vogliamo unire le due forze per il bene di tutti. L’Ente Bilaterale in questo senso è uno strumento utile e fondamentale. Non a caso ci siamo affiancati al socio datoriale Co.N.A.P.I. che riteniamo partner ideale per realizzare la Carta dei Servizi di E.Bi.Conf.. Il sindacato Confintesa e l’associazione datoriale Co.N.A.P.I. collaborano, in questo senso, per assicurare ai lavoratori di qualificarsi da un punto di vista professionale e di usufruire di servizi a sostegno del reddito. Il discorso è analogo per le aziende, che grazie alla bilateralità riescono ad accedere a servizi necessari per la propria attività in maniera, talvolta gratuita, talvolta a costi agevolati.”. Il sistema della bilateralità crea, dunque, un punto di evoluzione del rapporto tra il Sindacato e l’Impresa.
Concetto ripreso anche dal Presidente dell’Ente Bilaterale E.Bi.Conf., Avv. Giuseppe Fontanarosa nel presentare alla platea l’associazione datoriale Co.N.A.P.I., come soggetto importante nella Sicurezza sul Lavoro ma, soprattutto, come elemento capace di convogliare adesioni delle piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. “L’adesione all’Ente Bilaterale è contemplato da tutti o quasi tutti i CCNL, per cui diventa un obbligo contrattuale il versamento da parte delle aziende della quota prevista. A chiarirlo è stato lo stesso Ministero del Lavoro nella ormai famosa circolare n. 43 del 2010 dell’allora ministro Sacconi, in cui si spiega che l’iscrizione di per sé all’ente bilaterale non è obbligatoria in coerenza con i principi e le disposizioni previste dalla Carta costituzionale in materia di libertà associativa, ma i datori di lavoro che non aderiscono agli enti bilaterali hanno la responsabilità, il dovere e l’obbligo di garantire comunque ai propri dipendenti analoghe forme di tutela come l’assistenza sanitaria o una previdenza integrativa. Il rischio, per coloro che non dovessero versare le quote relative alla bilateralità, diventa enorme perché possono vedersi annullati, da una visita ispettiva, i benefici ottenuti come ad esempio gli sgravi fiscali.”. Il Presidente Fontanarosa entra più specificamente nella descrizione dell’E.Bi.Conf.: “pur nella sua breve vita, il nostro Ente Bilaterale si è dotato di una Commissione di Certificazione che, data la difficoltà, la complessità e la grande responsabilità che necessita tale istituzione, probabilmente oggi in Italia il nostro è l’unico ente bilaterale a detenerla. Le figure professionali che la compongono sono di primissimo piano e siamo davvero orgogliosi di essere riusciti a crearla, soprattutto, in virtù del fatto che, come dicevo prima, siamo solo da pochi mesi sulla scena degli enti bilaterali”. Ed ancora: “in realtà, noi non ci siamo inventati nulla, abbiamo solo ripercorso i solchi tracciati dalla Legge Biagi. Posso affermare con estrema decisione che siamo vincenti perché offriamo alle aziende ed ai lavoratori servizi che altri non offrono. Siamo vincenti perché possiamo contare su di una struttura snella, senza costi di gestione elevati e perché decidiamo di redistribuire sul territorio la gran parte dei versamenti ottenuti. Per avvicinarci a sempre nuovi e maggiori aziende, i nostri riferimenti sul territorio diventano i commercialisti ed i consulenti del lavoro, perché sono costoro che lavorano a stretto contatto con le imprese e con i dipendenti, intercettandone le esigenze che per ogni realtà sono sempre diverse.”. Il Presidente Fontanarosa poi, a conclusione del proprio intervento, accenna alla differenza sostanziale tra gli Accordi di Prossimità e gli Accordi di Secondo Livello. I primi diventano, infatti, accordi peggiorativi per i lavoratori, imponendo loro sacrifici contrattuali che, invece, non sono imposti dai secondi che anzi “adattano più alle realtà aziendali le necessità dell’imprenditore e dei lavoratori.”.
Il tema dei Servizi offerti da un ente bilaterale è trattato dal Vice Presidente, Dott. Giancarlo Bergamo, il quale, ripercorrendo la storia stessa degli enti bilaterali, ne fa risalire l’origine alle vecchie casse edili. Inizialmente, la loro opera si sostanziava in laboratori di studio, centri di sviluppo della sicurezza e, mano a mano nel tempo, il loro processo evolutivo, legato alle nuove necessità aziendali, li ha dirottati verso lo sviluppo del welfare aziendale prevedendo, di fatto, che nel futuro gli enti bilaterali diventino la vera sede della contrattazione sindacale: “oggi il welfare aziendale è la grande conquista degli enti bilaterali e si concretizza in un insieme di benefits e prestazioni, e tende a superare la componente meramente monetaria della retribuzione al fine di sostenere il reddito dei dipendenti e migliorarne la vita privata e lavorativa. Esso può essere stimolato attraverso la leva fiscale – in Italia attraverso la legge di stabilità 2016 -, con la detassazione di diverse voci (i viaggi ricreativi, i check up medici, le visite specialistiche, le rette per corsi sportivi, gli abbonamenti a riviste e quotidiani, i biglietti per spettacoli). Così succede che, in piattaforma della società che di fatto eroga i benefits, il lavoratore possa scegliere ciò che più gli interessa e lo fa lui direttamente in prima persona. Analoga procedura per l’assistenza sanitaria, poiché entrando nel portale del Fondo Sanitario, il lavoratore può gestire la pratica della prestazione di cui necessita in maniera diretta ed immediata, tutto online. Ecco che diventa più semplice spiegare alle aziende che l’adesione agli enti bilaterali è un vantaggio per loro e non, viceversa, un costo fine a sé stesso.”.
Prende, infine, la parola il delegato di Confintesa, Dott. Luca Pantanella, che esordisce intitolando il proprio intervento “l’Ente Bilaterale, questo sconosciuto”. La sua esperienza di sindacalista nelle aziende gli ha fatto capire che ancora oggi sia i datori di lavoro, quanto i dipendenti non conoscano bene o non conoscano affatto gli enti bilaterali. “Succede spesso che i lavoratori siano regolarmente iscritti dai consulenti del lavoro agli enti bilaterali, ma che poi nella pratica non godano dei servizi a loro dedicati perché le aziende ignorano in parte o del tutto dell’accessibilità a quei servizi stessi. Comune, molto comune che i datori di lavoro confondano i fondi professionali con gli enti bilaterali oppure che intravedano il versamento come una tassa o, comunque, un ulteriore costo da versare ogni mese. Ecco allora che bisogna intervenire più massicciamente in azienda per spiegare i servizi ed il welfare aziendale offerto da E.Bi.Conf.. In particolare, puntando sulla carta dei servizi ai dipendenti che hanno la possibilità di accedere a borse di studio per i propri figli, ai rimborsi sulla formazione, master, attività sportive, retta dell’asilo nido e tutte quelle spese che gravano sulla quotidianità dei lavoratori e per le aziende nel godere dei vantaggi.”.